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Automobilismo 05/03/2020 15:29

Charles Leclerc le confessioni del pilota: “ho perso mio padre, Bianchi e Hubert ma ho trovato l’amore”

MONTECARLO – Secondo alcuni assiste, per il futuro che sarà rosso a lungo, per lo spirito, il sorriso e anche le. Eppure il dolore è stato il rumore di fondo di Leclerc e probabilmente anche una risorsa in più del pilota monegasco. «Ne avrei fatto volentieri a meno, avrei scelto un’altra maniera, però si: il dolore mi è servito a crescere – spiega-».Leclerc ha 22 anni, è al terzo anno in F1 e al secondo al volante della Ferrari che gli ha prolungato il contratto fino al 2024 e triplicato lo stipendio (cira 9 milioni di euro a stagione). Ha concluso al quarto posto il mondiale 2019, davanti a Sebastian Vettel con il quale parte alla pari in questo Campionato. Alle 10.30 del mattino gli suona un allarme sul telefonino. « A quest’ora in genere mi sveglio – dice- questa sullo sfondo è una foto con mio padre e quest’altra della mia ragazza».

Gli amori perduti

Papà Hervè Leclerc, ex pilota di Formula 3000 è morto tre anni fa. Se ne è andato nel 2015 dopo un incidente in pista nel 2014 anche uno dei suoi migliori amici, Jules Bianchi, che tramite il manager Nicolas Todt lo aveva introdotto alla Driver Academy di Maranello. La gavetta in kart Charles Leclerc l’ha trascorsa con Anthoine Hubert, un pilota francese morto l’estate scorsa a 23 anni sul circuito di Spa Francorchamps in Belgio. «Alla morte di Hubert ci ho ripensato, ma con lui ho fatto la stessa cosa che ho fatto con mio padre Jules: a un certo punto ti abitui al dolore, non vuol dire che ti dimentichi, li ho tutti nel cuore e nella mente. Ma so come e grazie a chi sono arrivato qua. E loro tre mi hanno aiutato. La perdita ti fa relativizzare su tutto, sulla F1 e sulla vita in generale. Mi porto dietro immagini incancellabili: l’abbraccio di mio padre in una gara di kart neanche particolare, mi pare fosse una Coppa di Francia. Ma anche quella di me che vinco a Monza e sotto il podio tutto il mio team. C’è anche mia mamma Pascale con loro, non avevo trovato il pass per farla entrare nel paddock; però ha visto la gara in tribuna ed era contenta di stare lì».

Gli amori ritrovati

Charles Leclerc ha una nuova fidanzata, si chiama Charlotte Siné. «La conoscevo già da tempo, tutto funziona e sono molto contento. Avere dei punti di riferimento per un pilota è fondamentale, perché è facile perderli e perdere poi la testa. Adesso che sono un pilota Ferrari tutti vogliono conoscermi e essermi amico, più per il lavoro che faccio che per la persona che sono. Un tassista che mi riportò a casa dopo la vittoria a Monza non riconoscendomi mi disse – visto quanto è forte quel Leclerc?- mi fece piacere, era sincero, così come i tifosi che mi hanno tenuto su di morale in momenti difficili. Io cerco di mettermi il più possibile in una bolla con la famiglia e con gli amici di sempre, mi permettono di avere una vita normale e quando sbaglio loro ci sono per dirmelo. Mia madre lavora in un salone di bellezza a Montecarlo, non si intende di motorsport come mio padre che smise di fare il pilota perché non aveva abbastanza soldi e mise su una piccola azienda di plastica. Con mamma siamo molto legati e mi aiuta tanto nelle cose pratiche, quando sono andato a vivere da solo mi cucinava e faceva il bucato. Le racconto tutto di me, mi da anche consigli. E poi so di potermi affidare a Nicolas Todt in tutto, così devo solo concentrarmi sulla guida. Pierre Gasly, Daniel Ricciardo ed Esteban Ocon sono i piloti che posso chiamare amici anche fuori dal paddock».

 Il rapporto con Vettel

Sebastian Vettel è in scadenza di contratto quest’anno, viene da un mondiale complicato. Con Charles ha avuto screzi in pista fino allo scontro fratricida in Brasile. «Quanto è importante averlo accanto? Mi ha aiutato tantissimo nel primo anno e continua a insegnarmi tante cose, ha tanta esperienza. Poi il compagno di squadra si che lo vuoi battere, è l’unico che ha la tua stessa macchina. Ma si impara tanto anche da tutti gli altri, da quelli di esperienza come Raikkonen agli altri più giovani e sorprendenti. Dunque sia che Seb rimanga con noi o che vada via imparerò lo stesso. Chi vorrei al mio fianco, nel caso, al suo posto? Basta che sia uno veloce, anche se questo è scontato perché in Ferrari ci saranno sempre e solo piloti veloci. Vorrei uno con cui spingersi reciprocamente».

Hamilton un giorno in Ferrari?

La Ferrari avrebbe escluso un ingresso futuro di Max Verstappen mentre l’ipotesi Lewis Hamilton sembra allontanarsi. «Significa che la Ferrari è contenta del lavoro che sto facendo, però alla fine non mi cambia la vita. Io sono in F1 e sono consapevole che dovrò combattere con i migliori, sono pronto ad accogliere chiunque. Lewis? Veramente bravo, specie per la consistenza che ha, da sempre il 100% e questa è una cosa che voglio imparare. Mi ha preso in simpatia forse perché anche io sono uno molto rispettoso come lui e questo gli piace. A Monza per quella toccata alla Roggia mi ha detto che la manovra era un po’ al limite, ma fa parte del gioco e lui lo capisce. Con Verstappen il rapporto è molto migliorato, 10 anni fa era molto diverso, ora ci rispettiamo anche se combattiamo al limite e questo rende la battaglia più bella da fuori e più intensa per noi. Max ha uno stile più aggressivo di Lewis e io mi adatto, divento anch’io più aggressivo».

Il nuovo Charles

Oggi è più magro e più muscoloso. «Avevo perso 5 chili , adesso sono a meno 3 perché ne ho riguadagnati 2 di muscoli con la palestra. Ho lavorato tanto sulla dieta. Questo è un anno nel quale voglio fare tutto in modo estremamente professionale per vedere se mi conviene. Mi sto preparando tantissimo per vedere quanta differenza fa. Per la prima volta seguo un regime alimentare con un nutrizionista: peso tutto quello che mangio al grammo spaccato, a mezzogiorno e alla sera, soprattutto per recuperare energie e infatti già mi sento molto meglio. Ho diminuito moltissimo la carne, diversifico molto di più gli alimenti, molte più verdure, un po’ meno pasta e pizza. I dolci li ho praticamente dimenticati ed è tremendo perché ho un debole per la cioccolata».

Il futuro

«Dopo i test di Barcellona non sappiamo dove siamo rispetto agli altri, ma la macchina ha più downforce, è più flessibile e io mi sento forte, specie in qualifica e in generale sono contento di come abbiamo lavorato sul progetto SF1000. Il mio sogno? Una F1 con motori più rumorosi ma non inquinanti e finire il 2020 senza rimpianti».

 

 

Stefano Bergonzini

Stefano Bergonzini
direttore responsabile

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